Sindrome del Tunnel Carpale: cos’è e come si tratta. Risponde lo specialista
La “sindrome del tunnel carpale” consiste in un disturbo che interessa polso e mano, provocando dolore, senso di intorpidimento e formicolio nelle zone colpite.
Più in dettaglio, si tratta della compressione di un nervo periferico, il cosiddetto nervo mediano, che a livello del polso passa, insieme ai tendini flessori delle dita, in un canale le cui pareti sono rappresentate dalle ossa del polso, mentre il tetto da una struttura fibrosa (detto legamento trasverso del carpo). Esso ha una doppia funzione: sia quella sensitiva, in quanto legato alle capacità tattili del palmo della mano, sia quella motoria, poiché consente di muovere pollice, indice, medio e una parte dell’anulare.
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE: I SINTOMI
La presenza della “sindrome del tunnel carpale” si riconosce dalla presenza di alcuni sintomi ben riconoscibili. I più frequenti sono:
– Dolore a polso e mano, talvolta irradiato a gomito e spalla;
– Formicolio e perdita di sensibilità tipicamente localizzati al pollice, all’indice, al dito medio e in parte, non sempre, al dito anulare.
LE CAUSE
Comunemente, questa patologia si presenta quando il nervo mediano, proprio a livello del tunnel carpale, viene sottoposto a una compressione nervosa tale da portarlo a perdere parte della sua funzione sensitiva e parte di quella motoria.
“È possibile che a causa di prolungati o ripetuti movimenti di flessione ed estensione del polso, o alcune situazioni sistemiche, quali menopausa, gravidanza, chemioterapia, diabete mellito, distiroidismi, si possa verificare un’infiammazione che riduce le dimensioni del tunnel determinando la compressione del nervo mediano – spiega la Dott. Ombretta Spingardi, Specialista in Ortopedia, Traumatologia e Chirurgia della mano presso il Centro Medico Spallanzani di Parma”.
COME TRATTARE LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
Parlando di quali trattamenti possono essere utilizzati per curare la sindrome, la Dott. Spingardi precisa: “Le forme iniziali possono essere affrontate con metodi non chirurgici e con questo intendo l’assistenza di un fisioterapista per confezionare un tutore da indossare nelle ore notturne, istruendo il paziente a eseguire esercizi utili a promuovere lo scorrimento del nervo mediano all’interno del tunnel carpale. Sono solitamente poco efficaci i farmaci antiinfiammatori”.
“Nei casi avanzati o comunque ribelli al trattamento conservativo è indicato l’intervento chirurgico, che prevede la completa sezione del legamento traverso del carpo, nonché la liberazione del nervo mediano da eventuali aderenze dovute alla compressione. L’intervento può essere effettuato con tecnica tradizionale o endoscopica, in anestesia locale, si svolge in regime ambulatoriale e ha una durata di pochi minuti”.
E dopo l’intervento?
“A seguito dell’operazione il paziente può immediatamente muovere le dita ed eseguire attività leggere, evitando però il sollevamento di pesi – sottolinea la Dott. Spingardi – in genere qualsiasi sforzo della mano per circa 3 settimane va evitato, ovvero durante il periodo medio di convalescenza. Solitamente il sollievo è già immediato e il primo sintomo a scomparire, o comunque ad attenuarsi, è il formicolio associato al dolore notturno.
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