L’acqua, la linfa vitale per il nostro organismo e per la nostra salute
Lo si sente ripetere spesso: bere acqua è importante per la salute, per la bellezza e per il buon funzionamento del nostro organismo. Ma perché? Prima di tutto va precisato che, benché questa importante sorgente di salute non ci regali un sovrappiù di energia, è comunque indispensabile per mantenerci in vita grazie alla sua funzione regolatrice sulla temperatura corporea e sul volume cellulare e alla sua capacità di spazzar via dall’organismo le scorie metaboliche favorendo il transito intestinale e la diuresi.
Inoltre promuove il trasporto, all’interno del corpo, dei diversi nutrienti ingeriti. L’acqua possiede anche un’importante funzione di mantenimento della lubrificazione delle articolazioni, degli occhi, delle mucose e della pelle. E’ quindi un prezioso alleato anche della bellezza, dal momento che una cute ben idratata si manterrà giovane più a lungo, più turgida, sostenuta, priva di troppe rughe, sana e luminosa. I capelli, a loro volta, saranno meno aridi e più lucenti, il peso corporeo verrà tenuto a bada, la pancia si sgonfierà e la cellulite dovuta alla ritenzione idrica sarà sconfitta.
Circa il 65% del nostro corpo è composto da acqua. Parte di quest’acqua viene eliminata tramite l’urina, la respirazione e il sudore e, specialmente quando le temperature si fanno elevate, deve essere reintegrata in modo da mantenere costante la sua quantità all’interno dell’organismo.
Età, clima, attività fisica, peso corporeo, gravidanza e allattamento richiedono un diverso apporto giornaliero di acqua. La dose indicativa per tutti, comunque, si aggira sempre intorno ai due litri al giorno. Tenendo sempre sottomano la stessa bottiglia e riempiendola quando è vuota si riuscirà con maggiore esattezza a controllare la quantità di acqua ingerita e ad evitare le pericolose conseguenze della disidratazione. Bambini, sportivi e, soprattutto gli anziani, che con l’età vanno incontro a una riduzione dello stimolo della sete, dovrebbero porre attenzione al problema, per evitare disturbi legati a una carenza di acqua. La disidratazione, che in un primo momento è asintomatica, può infatti condurre a eventi veramente drammatici. Un iniziale calo delle performance e del lavoro muscolare può evolvere rapidamente in disturbi gastro-intestinali significativi, crampi, eccessiva perdita di calore corporeo, allucinazioni, collasso circolatorio, perdita di coscienza e infarto cardiaco.
Cosa bere a tavola? Sicuramente acqua. Se non si hanno particolari patologie che suggeriscono l’uso di un’acqua minerale specifica, anche la semplice acqua del rubinetto assolve egregiamente la sua funzione. Se ci si idrata costantemente nel corso della giornata, a pranzo e a cena saranno sufficienti due bicchieri che svolgeranno anche una funzione digestiva. Va però ricordato che, oltre a bere, è necessario anche assumere liquidi attraverso il consumo di frutta e verdura, alimenti che, appunto, sono ricchi di acqua.
Se bere è fondamentale, non meno importante è sapere quando e come bere. Meglio iniziare a idratarsi fin dal primo mattino e, appena alzati, bere un bicchiere d’acqua che, oltre a idratare l’organismo dopo la notte, contrasta anche la stipsi. Il restante quantitativo di acqua, da sorseggiare di tanto in tanto, deve essere distribuito nel corso della giornata limitandosi a non superare il mezzo litro al momento dei pasti. Sorseggiare un bicchiere d’acqua a inizio pasto, invece, è una buona strategia per contrastare eccessi di fame in chi sta seguendo una dieta dimagrante.
Prima di andare a dormire, infine, una tisana rilassante manterrà la corretta idratazione anche nel corso della notte.
(PhotoCredits: finimodena.it)
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