L’importanza della prevenzione uro-andrologica per i giovani maschi
Negli ultimi anni molto si è molto dibattuto sull’ epoca adolescenziale, momento delicato in cui ogni individuo matura la propria personalità sotto l’ aspetto fisico e psicologico- relazionale. Diversi problemi riguardanti la sfera sessuale e riproduttiva dell’uomo adulto nascono spesso nell’età dello sviluppo puberale, fase della vita in cui il ragazzo è soggetto a minori controlli clinici, sia per il diminuire della sorveglianza pediatrica, sia per una certa ritrosia a comunicare ai genitori eventuali problemi attinenti la sfera sessuale, sia, soprattutto, per un’insufficiente informazione dei giovani stessi. Ne parliamo con il Dott. Bruno Monica, Medico, Specialista in Urologia e Nefrologia per anni Direttore dell’ U.O.C. di Urologia dell’Ospedale di Guastalla dell’ AUSL di Reggio Emilia e libero professionista presso il Centro Medico Spallanzani.
La prevenzione uro-andrologica gioca un ruolo fondamentale nella corretta informazione su tutti gli aspetti della sessualità adolescenziale, nell’ intento di sfatare molti luoghi comuni e leggende metropolitane che disorientano e confondono, ma anche per correggere comportamenti a rischio:
-il 62% dei ragazzi beve alcolici nel weekend;
-il 41% fuma sigarette;
-il 57% ha provato hashish o marijuana e l’8% ne fa uso almeno una volta la settimana;
-un giovane su tre definisce scarsa o assente la sua conoscenza sui temi legati alla sessualità, anche se il 58% di loro ha già avuto rapporti sessuali completi , di questi il 54% lo ha fatto senza precauzioni;
– tra i diciottenni uno su quattro non pratica attività sportiva con conseguente aumento della sedentarietà e relative complicanze significative (obesità , diabete, etc..).
In ambito adolescenziale è trainante la forza del branco e, spesso, dove c’è un leader che fa uso di alcool, fumo e droga gli altri tendono ad emularlo, con rilevanti ripercussioni sulla fertilità e sessualità della coppia.
Inoltre l’abolizione del servizio militare obbligatorio che imponeva per tutti la visita di leva, ha fatto venir meno un filtro che permetteva una diagnosi precoce nei ragazzi.
Ecco perché oggi l’attenzione degli urologi e degli andrologi è rivolta in particolare ai giovani, in quanto le problematiche che possono insorgere in questa fascia di età, spesso di lieve entità e facili da curare (fimosi, idrocele,varicocele, infiammazioni urogenitali, anomalie anatomiche, etc), se non diagnosticate in tempo o se trascurate, possono determinare una compromissione permanente della capacità di procreare.
Nello scorso anno in Italia sono stati avviati alcuni progetti pilota di prevenzione nelle scuole medie superiori per informare i ragazzi nella maniera più corretta possibile sull’importanza della prevenzione e rassicurarli sulla completa curabilità delle più frequenti malattie dell’apparato urogenitale maschile. Fondamentale, naturalmente, la collaborazione scuola – specialista- famiglia.
Per fornire informazioni utili alla crescita della consapevolezza su questi problemi sarebbe opportuno attuare un coinvolgimento dei giovani dell’ ultimo biennio della scuola media superiore con l’obiettivo di eseguire una diagnosi precoce delle malattie dell’ apparato riproduttivo e prevenzione dell’ infertilità maschile (l’infertilità di coppia è dovuta per il 40% dei casi ad una patologia maschile) con una semplice visita uro-andrologica e relativo completamento diagnostico e terapeutico se necessario.
E’ ampiamente dimostrato: la prevenzione è il metodo più efficace per contrastare l’insorgere e il diffondersi di patologie comprese quelle di maggior impatto sulla qualità della vita.
Ma, come avviene la visita urologica nei giovani?
Si inizia con un’ accurata anamnesi generale e uro-andrologica (storia sanitaria del giovane) segue un esame obiettivo uro-andrologico, dopo un’ ispezione relativa alle proporzioni del corpo (sovrappeso , obeso etc..), alla disposizione dei peli ed alla presenza o meno di ginecomastia (aumento volumetrico dei capezzoli).
Si osserva il pene alla ricerca di eventuali deviazioni congenite (fimosi, brevità del frenulo, placche a carico dei corpi cavernosi del pene, malattie dermatologiche condilomi, candidosi, etc.).
Si valuta l’orificio uretrale esterno per riscontrare la presenza di secrezioni uretrali spesso espressione di malattie sessualmente trasmesse e la sua posizione che potrebbe essere non conforme anatomicamente (ipo-epispadia).
Si passa allo scroto ed al suo contenuto per escludere la presenza di idrocele (raccolta di liquido sieroso all’ interno fra testicolo e la tonaca vaginale che lo circonda), varicocele (dilatazione venosa del plesso spermatico).
Si palpano i testicoli e gli epididimi valutando il volume (se ridotto si parla di ipotrofia), la consistenza e la presenza di tumefazioni per escludere una eventuale neoplasia del testicolo, una orchite (infiammazione del testicolo) od una torsione del testicolo.
Si sposta l’ indice in direzione del canale inguinale per valutare la presenza di ernia inguinale.
Ovviamente in base al sospetto diagnostico si passa ad una seconda fase che prevede eventuali accertamenti mirati che implicano la successiva strategia terapeutica.
(Photo Credits: Google Images)
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